NO ad una nuova Terra dei Fuochi
- Fare Verde Roma
- 5 gen 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 7 feb 2021
Viene reso noto l'elenco dei siti italiani individuati da Sogin per la realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.
Il problema delle scorie, enorme e ora abbiamo nuovamente davanti, è l'ennesima conferma di quanto fossimo nel giusto quando ci siamo battuti affinché l'Italia uscisse dalla follia nucleare.
Quando si parla di rifiuti radioattivi è difficile poter parlare con certezza di siti adatti allo stoccaggio, men che meno definitivo. È noto il caso della miniera di sale in Germania, ad Asse in Bassa Sassonia, dove seppellirono 126mila fusti di scorie nucleari 30/40 anni fa, e da fine 2020 sono impegnati in un pericoloso lavoro di rimozione degli stessi a seguito di infiltrazioni d’acqua che hanno compromesso la tenuta della miniera.

Inoltre non ci sembra una buona idea individuare un altro luogo dove concentrare tutte le scorie, che sarà solo un altro pezzo d’Italia contaminato in più. Abbiamo già compromesso i siti di Caorso, Trino Vercellese e Garigliano dove giacciono i resti delle centrali nucleari italiane e che molto difficilmente potranno tornare ed essere dei luoghi incontaminati.
Perché non usare quello che abbiamo già inquinato irrimediabilmente senza consumare e condannare per secoli un altro pezzo di territorio italiano?
Nello specifico vengono individuati diversi possibili luoghi nella già martoriata provincia di Viterbo, per cui il presidente regionale di Fare Verde, Silvano Olmi, dichiara:
“Da anni andiamo denunciando l’aggressione in atto contro la popolazione della provincia di Viterbo, dalla centrale a carbone di Civitavecchia, alla strada trasversale che vogliono far passare nella bellissima valle del Mignone, all'autostrada, alle decine di progetti di impianti eolici e solari con conseguente consumo del suolo agricolo, fino all'incertezza sulla sorte della centrale di Montalto di Castro in via di dismissione. A tutto questo si aggiunge oggi la notizia dell’individuazione, da parte di Sogin, di una serie di siti dove realizzare il Deposito Nazionale delle scorie nucleari. Tutti i siti individuati nel Lazio sono nella Tuscia e interessano i territori dei seguenti Comuni: Ischia di Castro, Canino, Cellere, Montalto di Castro, Tessennano, Tuscania, Tarquinia, Piansano, Arlena di Castro, Soriano nel Cimino, Vasanello, Vignanello, Gallese, Corchiano. Invitiamo i Sindaci, il Presidente della Provincia e quello della Regione, i Deputati e Senatori eletti nel Lazio, i Consiglieri Regionali, alla massima mobilitazione. Crediamo sia folle spostare i rifiuti nucleari dai luoghi dove sono prodotti per portarli da altre parti. Per questo il progetto di stoccare nella Tuscia questi rifiuti altamente pericolosi è irricevibile. Inoltre, mettiamo in guardia sul pericolo del “ricatto occupazionale”, metodo già usato in passato per piegare la volontà delle popolazioni e degli amministratori locali. Il problema enorme dei rifiuti radioattivi – conclude Olmi - è l’ennesima conferma di quanto fossimo nel giusto noi ambientalisti, quando assieme al popolo italiano ci siamo battuti affinché l’Italia uscisse dalla follia nucleare.”
Commentaires