L'albero di Natale veramente ecologico è solo quello vero !
- Fare Verde Roma
- 6 dic 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 7 feb 2021
Acquistare un albero vero e certificato è una scelta a sostegno dell’ambiente e della salute e un aiuto al comparto florovivaistico e boschivo.
Gli alberi finti in plastica vengono pubblicizzati come “alberi ecologici”, trasmettendo il messaggio per cui acquistando un albero di plastica si salvi un albero vero.
L’Università di Firenze, dove nasce il più antico dipartimento di Scienze Forestali, ci ricorda invece che è di gran lunga più ecologico e sostenibile acquistare alberi di Natale veri.
Nessuna foresta viene danneggiata se voi comprate un vero Albero di Natale. Severi regolamenti dettano le norme sulla loro coltivazione ed i Carabinieri Forestali vigilano con attenzione sul loro rispetto.

Sempre il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze ci dice che gli alberi di Natale che troviamo in vendita sono di due tipi ed hanno origini molto diverse:
• Quelli con radici e “pane di terra” sono alberi di Natale che NON vengono da boschi ma da apposite piantagioni. Esattamente come ogni altra coltivazione agricola (nella foto). Normalmente si tratta di Abeti rossi (Picea abies), diffusi in Italia soprattutto sulle Alpi orientali, altrimenti sono Abeti bianchi (Abies alba) che vivono in Appennino. Acquistando questi Abeti si contribuisce ad incrementare il reddito delle popolazioni che vivono in aree rurali e soprattutto montane, si combatte l’effetto serra visto che questi Abeti hanno assimilato durante la loro crescita la CO2 atmosferica a differenza di quelli di plastica che sono invece prodotti con idrocarburi fossili. Quando comprate questi Abeti assicuratevi che abbiano un cartellino che ne certifichi la provenienza, privilegiate provenienze locali per accorciare la filiera limitando l’inquinamento dovuto al loro trasporto e scegliete specie autoctone (Abete rosso e Abete bianco). Passato Natale potete cercare di far sopravvivere in vaso il vostro Abete fino all’anno successivo. Non sarà facile, ma con acqua e ombra in estate, forse ce la farete. In ogni caso NON piantate l’albero di Natale in bosco. Correreste il rischio di alterare i delicati equilibri ecologici che regolano le nostre foreste.
• L’altro tipo di Alberi di Natale che trovate in vendita sono quelli senza radici. Sono i “cimali”. Le cime di alberi che sono stati tagliati in bosco per produzione legnosa. Il più delle volte l’albero è stato tagliato per fare dei diradamenti, sempre nel rispetto di severe norme di gestione forestale su cui vigilano i Carabinieri Forestali. Il cimale, che in genere ha scarso valore, sarebbe stato lasciato a terra in bosco o triturato per produrre il pellett che brucia nelle stufe. Tanto vale usarlo per farci un bell’albero di Natale! Anche in questo caso se comprate un cimale aiutate le foreste perché contribuite ad aumentare il reddito degli operatori del settore. Un settore, quello forestale, che in Italia ha alti costi e bassi redditi. Un reddito aggiuntivo a chi vive dei boschi permette una gestione più sostenibile di questa importantissima risorsa.
Il bosco è una risorsa rinnovabile. Negli ultimi 50 anni la superficie forestale in Italia è quasi raddoppiata e attualmente circa il 60% del legno che usiamo ogni anno deriva dalle nostre foreste dove si effettuano piantagioni seguite da tagli regolamentati. Il resto arriva dalle importazioni. E’ anche per questo che una gestione forestale sostenibile e coscienziosa, sviluppata su solide basi scientifiche, permette di ridurre la pressione sulle foreste naturali di aree come l’Amazzonia o l’Africa.
Rif. www.dagri.unifi.it
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